lunedì 15 dicembre 2008

Pietro in risposta a Ciro

caro Ciro,
permettimi di precisare quello che mi attribuisci

naturalmente, sono certo in buona fede,

(mi rendo conto, ora ancora più, di come sia difficile trovare il tempo per
seguire e rispondere alle lettere di tanti colleghi!)

1- non ho mai scritto ne pensato che si debba inserire lo studio
in ogni istituto superiore; lo troverei assurdo (anche se bellissimo!)

ho scritto
(perchè, come sai, lo penso da molo tempo)
che ogni ragazzo che scelga un qualsiasi liceo
debba aver la possibilità di imparare

"anche" a suonare uno strumento musicale
e studiare
"anche" la musica;

2- tutti i governi che si sono succeduti alla legge di riforma
dei conservatori 508/99 non hanno fatto nulla di meglio
e ne di diverso di quello che sembra voler fare l'attuale governo.

è infatti una oggettiva reltà che
chiunque abbia governato il comparto scuola

(oltre alle solite profonde riflessioni
di illuminate personalità chiamate a raccolta per risolvere
il problema dell'educazione musicale)

in sostanza ha dato vita solo a:

- una serie di abilitazioni riservate;

in cui però nessuno di noi è stato mai minimamente selezionato in relazione
alle
principale qualità che dovrebbe contraddistinguere chi insegni a suonare:

capacità esecutive - conoscenza di un adeguato repertorio - facilità di
lettura musicale
(nessuno di noi ha dovuto realmente suonare!)

- nuove abilitazioni acquisite (a caro prezzo) frequentando nuovi
faticosissimi corsi universitari,
spesso caratterizzati dai piano di studi alquanto generici
(per inserirsi in graduatorie stracolme senza preoccuparsi di creare le
condizioni per garantire un
minimo sbocco professionale a tali nuovi abilitati);

- un formale elevamento del "livello in uscita" dei corsi musicali
svolti in conservatorio;
un "3+2" che rimane totalmente privo di reale significato
in quanto ancora collegato al tradizionale corso del vecchio ordinamento

(che rimane pienamente vigente nei conservatori "riformati?").

ribadisco che si tratta di un elevamento qualitativo spesso esclusivamente
formale, perchè basterebbe frequentare tanti di questi conservatori per
accorgersi
della reale situazione in cui tentano di sopravvivere.


-lo svilimento del nostro glorioso titolo di studio;
il più glorioso riconoscimento accademico per tutti i musicisti!

ma qui i politici hanno avuto una gran fretta:
con un "urgente" decreto legge hanno deciso
che valeva solo un ipotetica laurea biennale

(ipotetica perchè nessuna ancora sa veramente cosa bisogna sapere per
ottenerla)

e che per ottenere nuovamente il massimo titolo accademico
degno di un completo musicista, dovevamo tutti tornare a studiare 2 anni!

(nessuno si è chiesto però come fosse possibile migliorare la propria
preparazione
ristudiando con i medesimi professori di sempre, e che avevano il nostro
inadeguato titolo di studi e dunque le nostre identiche gravi lacune!)

caro Ciro forse il problema delle orchestre che non trovano
adeguati strumentisti deriva proprio dall'attuale livello
di assenza totale di cultura musicale:
prima mi sembra non solo che ci fossero più orchestre
ma che in italia ci fossero molti più musicisti, e molti di questi
preparatissimi.

anche io credo ci fosse molto da migliorare!

ma ritengo che per migliorare
non si possa distruggere quello che c'era di buono
senza costruire nulla di meglio in alternativa!

per quanto concerne il reclutamento del personale dei licei,
questo è tutt'altra questione:

ma prima strutturiamo un corso di studi che presupponga la necessità
di tanti docenti;
poi studieremo chi dovrà logivamente ed in base a diritti ormai acquisiti,
insegnarvi!

non credi?

ciao

pietro blumetti

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