domenica 21 dicembre 2008

Lonero sui licei

Scusate, ma credo che la soluzione di questi problemi sia nel
differenziare i percorsi, un po' come nei corsi di nuoto: chi fa i
corsi per imparare a nuotare e divertirsi nell'acqua di mari, laghi
e... fiumi e chi invece nuota, allenandosi per molte ore al giorno,
nell'ambito delle societa' sportive, preparandosi per le gare
provinciali, le regionali, le nazionali, gli europei e le olimpiadi.

In sostanza si devono individuare due percorsi:
1) uno idoneo a chi non fara' della musica la sua vita ed il suo
mestiere, istituendo i licei ad indirizzo musicale, esattamente sul
modello vincente ed efficace (sottolineo vincente ed efficace) delle
medie ad indirizzo musicale: pochi strumenti (4 o 8), insegnanti se
vogliamo un po' "tuttologi" (dopo qualche anno, se vuole, uno impara,
prevedendo sistematici corsi di aggiornamento, anche a dirigere e a
preparare il materiale per la musica d'insieme) ed introducendo anche
al liceo l'insegnante di musica come alle medie: quindi
istituzionalizzando in tutti i licei la figura del docente di musica e
almeno un corso ad indirizzo musicale (dico nei licei, ma l'ideale
sarebbe in tutte le scuole superiori: perche' uno che fara' il
metalmeccanico non dovrebbe godere di diritto dei benefici che genera
l'esposizione alla musica "colta"?)

2) un percorso idoneo a chi dimostrera' propensione per gli studi
finalizzati al professionismo, che prevedano un numero necessariamente
limitato di Licei Musicali e Coreutici, nell'ambito regionale (al pari
che ne so degli alberghieri), che adempiano alle funzioni ed ai compiti
che dovrebbero essere abbandonati dagli attuali Conservatori che invece
diverrebbero universita' a tempo pieno. In questo tipo di istituti
bisognerebbe certo risolvere le problematiche evidenziate da Mario
Piatti, ma ne' piu' ne' meno come andavano o dovrebbero essere
affrontate negli attuali conservatori. Un numero di gran lunga ridotto
(rispetto ai licei ad indirizzo musicale) di questi istituti
giustificherebbe un corpo docente piu'... corposo, che soddisfi
richieste formativo-disciplinari piu' capillari.
In un indirizzo musicale cio' sarebbe inconcepibile sia per il carico
di docenti, sia per il carico orario su alunni che vogliono suonare a
mero scopo "culturale", e poco motivati ad approfondire aspetti troppo
specifici.

L'opzione per l'uno o l'altro percorso si dovrebbe effettuare nel corso
della scuola media (da cio' ne deriverebbe la gravosa responsabilita'
per i docenti di questa fascia di istruzione - cioe' noi - di
convogliare ed orientare i vari alunni verso il percorso a loro piu'
idoneo)


Questo per quanto riguarda cio' che e' "a valle" delle medie ad
indirizzo musicale.

Ovviamente, tutte le scuole medie di media grandezza (anche piu' di una
per distretto) dovrebbero avere almeno una sezione di strumento
musicale.

Per quel che e' "a monte" invece:

3) introduzione istituzionalizzata nella scuola dell'infanzia di
percorsi propedeutici alla musica, tenuti da docenti specializzatisi
nelle scuole di didattica prevedendo almeno una figura specialistica
per ciascun istituto.

4-A) introduzione istituzionalizzata nella scuola primaria di I grado
di percorsi propedeutici per la musica, tenuti da docenti
specializzatisi nelle scuole di didattica
4-B) istituzione di corsi di propedeutica strumentale basati sul
modello (ripeto vincente ed efficace) delle medie affidati a docenti
specializzati in didattica dello strumento.

5) Per tutto quello che riguarda tutto cio' che e' a monte, a valle ed
in pianura :-), diffusione capillare, in ogni ordine e grado
dell'istruzione, della pratica corale della tradizione storica
(evitando possibilmente le canzoni del festival di sanremo e simili,
che non hanno bisogno di essere diffuse e promosse).

6) Istituzione di cori, di orchestre, di brassband universitarie,
prevedendo dei fondi specifici nei bilanci degli atenei per coloro che
le organizzano e dirigono (diplomati o laureati in direzione
d'orchestra e di coro)

Questi secondo me i punti essenziali da attuare per avviare una riforma
seria degli studi musicali nel nostro paese.
Bisognerebbe partire con progetti pilota ed incrementare man mano le
varie realta', ma non lasciandole al caso e alla benevolenza (o
merce') di sindacati e csa come accade per le medie ad indirizzo
musicale, bensi con un piano programmati di introduzioni per
specificato.
Tale piano potrebbe avere un finestra temporale attuativa ventennale
(tempi piu' brevi mi sembrano irrelastici)

Inutile dire che ci vorrebbero soldi e la volonta' di spenderli bene.

Dubito pero' che l'attuale classe politica, sbracata e arruffona,
riesca ad avere il profilo culturale, morale ed istituzionale (in
sostanza "le palle", la voglia, la lungimiranza) per concepire,
accettare, promuovere ed attuare una riforma di siffatta portata.
Dubito anche che molti consiglieri e consigliori del nostro settore,
soprattuto quelli che bazzicano nel sottobosco dei ministeri, riescano
a non cadere nell'italica tentazione di tirare acqua al proprio mulino
se non peggio.

Comunque noi tutti dovremmo sforzarci di supportare un'idea del genere,
senza divisioni interne e contemperando le varie spinte ed esigenze
fino ad arrivare, "sfruttando" le migliori competenze del
Coordinamento, del Codim, della Siem, delle Scuole di Didattica, dei
Conservatori e di tutti coloro che vorranno portare un contributo, a
formulare una vera e propria proposta di legge.
"Se la legge non ce la fanno, ce la facciamo da soli" dovrebbe essere
il motto.
E poi spingere su tutti i referenti politici possibili affinche'
supportino tale iniziativa, pubblicizzando quelli a favore e
sputtanando a tappeto queli contrari.

Questa sarebbe una sfida colossale... Musicisti-avvocati fatevi avanti
anche voi.

Colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste

PS. Tra le tante stupidaggini da correggere da noi in Italia (visto il
clima):
l'anno didattico dovrebbe coincidere con l'anno solare (sic!), con la
scuola che inizia il 15 gennaio e finisce il 15 dicembre, con
sospensione delle lezioni nei mesi caldi (luglio e agosto), con pronta
ripresa a settembre e stretta finale per gli esami nei mesi freschi:
pensate ad un diploma di violino o di composizione (con le sue belle
prove da 36 ore!) ma anche ad un esame di maturita' fatti nel mese di
novembre o dicembre e non a luglio con 40 gradi all'ombra.
Ne deriverebbero solo benefici e nessuna controindicazione (se ci
pensate bene su). Io l'ho sperimentato personalmente in una scuola in
passato. Funziona alla grande.
Ma questa e' un'altra storia...

Daniele Lonero

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