sabato 26 luglio 2008

Protesta dei docenti di strumento musicale contro i "tagli" nelle scuole medie statali ad indirizzo musicale della provincia di Catanzaro.


Quest'ultimo colpo inferto alla cultura musicale italiana, a scapito di una giovane classe docente stra-titolata e che non lascia presagire niente di buono per il futuro, per i musicisti e per la musica, si va ad aggiungere ai tanti che già la musica ha subito nel corso degli anni. L'Italia storicamente culla della cultura e delle arti in genere si vede sempre più aggredita e svilita, da una politica poco accorta, nella sua identità principale . Cari politici ridateci la dignità di essere italiani dando respiro a quello che è il simbolo, nel mondo, della nostra nazione: l'arte!

Gelmini: «I conti non consentono di immettere in ruolo tutti i precari»

I conti non consentono di mettere in ruolo tutti i precari. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini dai microfoni di Radio Anch'io. «Il sistema così non regge e con gli strumenti di oggi non possiamo dare risposte. Va cambiato il reclutamento». Le Ssis (Scuole di specializzazione per l'insegnamento), dice il ministro, non devono creare nuovo precariato. I futuri docenti che l'anno scorso hanno iniziato il primo anno delle Ssis completeranno, poi verrà introdotto il tirocinio. «Non voglio essere responsabile - ha detto il ministro - di distribuire illusioni. Credo sia doveroso mettere uno stop e poi valutare insieme come andare avanti. Intanto coloro che l'anno scorso hanno già iniziato il primo anno delle Ssis, completeranno». Si cercano soluzioni per le graduatorie. «Il problema è dal 2007 - spiega Gelmini - e sto cercando una soluzione per poter mettere nella graduatoria coloro che dal 2007 sono fuori, soluzione che potrebbe essere quella di riaprire le graduatorie e farli accedere anche se a medio termine. Per chi non ha ancora iniziato le Ssis stiamo pensando invece di reintrodurre il tirocinio. Credo che sia inutile dopo una laurea si debbano fare ulteriori due anni di approfondimento. Forse è meglio introdurre il praticantato di un anno nelle classi».

lunedì 21 luglio 2008

Lettera al Ministro del Coordinamento dell'Orientamento musicale

Il pdf del Coordinamento è molto protetto (impossibile farne una copia txt......Che demonio il vecchio Ciro...)
Potete scaricarvelo a questo indirizzo:
http://www.comusica.altervista.org/documenti/Nazionale_2008-07-21.pdf
è importante inondare il ministero e altri di mail col documento.
Trovate gli indirizzi a:
http://www.comusica.altervista.org/documenti/unificazione_classi.htm

Lettera al Ministro della Conferenza dei Direttori di Conservatorio

Signor Ministro,
Le invio uno stralcio del verbale della riunione della Conferenza dei Direttori svoltasi a Roma lo scorso 14 luglio, nel corso della quale si è discusso del paventato accorpamento della classi di concorso per l’insegnamento nella scuola secondaria A31-A32 (Educazione musicale) con l’A77 (Strumento musicale) e si è approvata, all’unanimità, la seguente delibera.
Omissis ….
L’Assemblea, dopo ampia e approfondita discussione, in relazione al ventilato orientamento di accorpare le classi di concorso della scuola secondaria A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale), nella considerazione che a livello europeo è ormai assunto che, accanto alla formazione musicale diffusa, si dà anche, in termini autonomi, una formazione musicale caratterizzata, dove riveste importanza lo studio dello strumento, delibera all’unanimità la seguente mozione:
1. Costituisce grave preoccupazione, per la Conferenza dei Direttori, l’orientamento di accorpare le classi di concorso della scuola secondaria, A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale).
2. E’ importante salvaguardare il valore di una formazione musicale che sia articolata in un intervento come si costituisce, in termini diffusi, per l’insegnamento dell’educazione musicale (A31-A32), e in un intervento caratterizzato, come quello che si svolge per l’insegnamento di strumento musicale nella scuola secondaria (A77).
3. E’ improponibile, dal punto di vista culturale e formativo, che tale articolazione possa essere dissolta. Corrisponderebbe alla dissoluzione dell’esperienza delle scuole medie a indirizzo musicale, in quanto dotate di una propria peculiarità, prima costruzione di una formazione musicale dove assume rilevanza la prassi strumentale e della musica d’insieme. Travolge quanto i Conservatori vanno realizzando con i Bienni per la formazione di docenti della scuola secondaria, distintamente strutturati in corsi per la classe di concorso A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale). Annulla le aspettative che nella scelta di studio hanno riguardato e stanno riguardando numerosissimi studenti.
4. La Conferenza dei Direttori ritiene importante che la formazione dei docenti della scuola secondaria avvenga lungo questi due indirizzi, proponendo due percorsi che coerentemente si propongono di strutturare competenze distinte, rispetto ai due ambiti della formazione musicale nella scuola secondaria, come oggi a sistema, uno che riguarda l’educazione musicale e uno che riguarda lo strumento musicale.
5. Questa opzione culturale poggia su un orientamento che è pienamente sviluppato a livello europeo e che si ritiene debba essere conservato, perseguito e ampliato anche in Italia, per cui si concepisca in termini autonomi una formazione musicale di base, che si svolga attraverso la viva pratica e lo studio dello strumento musicale e della musica d’insieme.
6. A livello europeo i sistemi dell’alta formazione musicale concepiscono un curricolo per la formazione e la specializzazione dei docenti di strumento, impegnati nel ciclo secondario e in fascia pre-accademica.
7. La Conferenza dei Direttori, in relazione alle considerazioni sopra esposte, chiede che le classi di concorso per la scuola secondaria A31-A32 (educazione musicale) e A77 (strumento musicale) non siano accorpate e siano invece conservate nella distinzione come risulta oggi definita nel sistema della scuola secondaria.
8. Tutto ciò si dice a prescindere da una considerazione di più ampia portata, che si vuole qui esprimere, per cui la formazione musicale deve trovare sviluppo, in un progetto complessivo e coerente, dove lo studio e la pratica musicale ricoprano un ruolo chiave, e siano capaci anche di elaborare raccordi coerenti verso lo studio accademico della musica.
Omissis …
Il Presidente
Bruno Carioti

giovedì 10 luglio 2008

AIUTO!!!! Mi sa che Blumetti cià ragione....

Carissimi, vi allego la risposta in merito all'interrogazione alla camera dei deputati commissione cultura posta il 9 luglio 2008 sulla situazione dei corsi abilitanti dei 360gg.
Non è mia intenzione creare allarmismo ma dalla risposta data..... voglio solo riprendere l'ultima parte della risposta da che ha mio parere la dice lunga circa le intenzioni del ministero "In attesa della predetta rivisitazione delle norme relative alla formazione e al reclutamento, ogni provvedimento settoriale andrebbe adeguatamente e seriamente ponderato, anche per evitare l'ingenerarsi di aspettative che, stante la situazione attuale, non potrebbero trovare sbocco"

TESTO DELLA RISPOSTA
L'Onorevole interrogante invoca interventi a favore di alcuni docenti precari di strumento musicale della classe di concorso 77/A - strumento musicale nella scuola media - con 360 giorni di servizio prestato con il possesso del titolo di studio prescritto ma privi di abilitazione - che non sono stati presi in considerazione dall'articolo 1, comma 605, lettera c) della legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (legge finanziaria 2007) ai fini dell'inserimento, con riserva di conseguimento dell'abilitazione, nelle ex graduatorie permanenti, trasformate dalla stessa legge in graduatorie ad esaurimento.
La legge n. 296 ha infatti preso in considerazione coloro che alla data della sua entrata in vigore frequentavano i corsi speciali abilitanti di didattica della musica presso i Conservatori di musica, indetti ai sensi del decreto-legge n. 97, del 7 aprile 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 143 del 4 giugno 2004, con la conseguenza che ne sono rimasti esclusi coloro che non hanno potuto partecipare ai predetti corsi poiché non erano, all'epoca, in possesso dei requisiti di accesso richiesti.
Il problema sollevato non può dunque trovare soluzione con un provvedimento di carattere amministrativo.
Quanto alla possibilità di riproporre, nei riguardi dei docenti di Strumento musicale col requisito di 360 giorni di servizio, una disposizione analoga a quella contenuta del precedente e decaduto disegno di legge cui fa cenno l'Onorevole interrogante, tale possibilità va attentamente valutata tenendo anche conto delle norme in materia di organizzazione scolastica contenute nell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 25 giugno 2008.
Infatti, il citato decreto-legge n. 112 contiene disposizioni per una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico volta ad una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, in modo da conferire una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico.
In particolare, nel quadro degli interventi da effettuare è prevista la razionalizzazione delle classi di concorso, la ridefinizione dei curricoli vigenti, attraverso la revisione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, la revisione dei criteri di formazione delle classi, la revisione dei criteri e dei parametri per la determinazione della consistenza del personale docente ed amministrativo, tecnico ed ausiliario.
L'articolo 2, comma 416, della legge finanziaria 2008 ha peraltro riaffidato al ministero della pubblica istruzione la complessa materia della formazione iniziale e del reclutamento dei docenti, abrogando tra l'altro l'articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53, e il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 227.
Come esposto dal ministro in occasione dell'illustrazione delle linee programmatiche di fronte a questa onorevole Commissione, è intenzione rivedere l'intera materia col triplice obiettivo di darle un quadro normativo chiaro e duraturo, valorizzare la professione docente ed eliminare la riproduzione di sacche di precariato.
In attesa della predetta rivisitazione delle norme relative alla formazione e al reclutamento, ogni provvedimento settoriale andrebbe adeguatamente e seriamente ponderato, anche per evitare l'ingenerarsi di aspettative che, stante la situazione attuale, non potrebbero trovare sbocco.

5-00141 Ghizzoni: Mancato inserimento nelle graduatorie permanenti dei docenti di strumento musicale (classe A077).
Il sottosegretario Giuseppe PIZZA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato(vedi allegato 1).

Manuela GHIZZONI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta ricevuta. Osserva che si registra da parte del centrodestra un cambiamento netto nella gestione della vicenda, che prima era affrontata, invece, in piena sintonia con la minoranza. Si rende necessario sanare la situazione di iniquità in cui versano i docenti che non hanno potuto iscriversi alle graduatorie ad esaurimento, stante l'esistenza di un considerevole numero di posti vacanti. La risposta fornita risulta subordinata all'approvazione del decreto-legge n. 112 del 2008, che peraltro non appare coerente con l'esigenza di risolvere il problema.

mercoledì 9 luglio 2008

BLUMETTI SPAVENTATO?

CARI COLLEGHI FATE MOLTA ATTENZIONE AL DECRETO LEGGE 112/2008!

MI SONO PERMESSO DI EVIDENZIARE L'ART. 64, PARTE CHE DIRETTAMENTE CI RIGUARDA.

CREDO SIA QUANTO MAI URGENTE INVIARE AL NOSTRO MINISTRO ED A TUTTI

I PARLAMENTARI DELLA COMMISIONE CULTURA IL SEQUENTE DOCUMENTO-APPELLO.

PER MOSTRARE LA NOSTRA ESISTENZA E LA NOSTRA FORZA.

INVITO CIRO AD ORGANIZZARSI SUBITO PER TALE INIZIATIVA

(GLI HO INVIATO IL DOCUMENTO)

PENSARE DI MUOVERSI IN AUTUNNO (COME FORSE PENSA DI FARE CIRO)

POTREBBE ESSERE UN GRAVE ERRORE...

POTREMMO INFATTI ESSERE GIà CANCELLATI DALL'ATTUAZIONE DI

QUESTO DECRETO (CHE SEMBRA FATTO PROPRIO PER ACCORPARE A032 CON A077!).

INVIATE DUNQUE TUTTI IL DOCUMENTO CHE CIRO (SPERO)

METTERà SUL SITO DEL COORDINAMENTO...PRIMA!!! DI ANDARE IN VACANZA.

ecco il documento

- Alla cortese attenzione del

Ministro della pubblica istruzione,On. Gelmini

- Ai parlamentari della VII Commissione cultura

della Camera e del Senato

Gent.ma On. Gelmini, a nome di decine di migliaia di docenti di musica, e soprattutto per il bene di tutti i nostri ragazzi, chiediamo di porre la sua preziosa attenzione a quanto di seguito suggerito.

Il problema dell'EDUCAZIONE MUSICALE nel nostro paese è radicale, in quanto in Italia non esiste più un corso organico e completo di Studi musicali; l'unico che esisteva è stato infatti cancellato dalla legge di riforma dei Conservatori L.508/99.

Incredibilmente dopo 10 anni dalla suddetta legge 508/99 - che ha riformato i Conservatori trasformandoli (in teoria) in istituti di livello universitario - i corsi di studio musicali (di livello inferiore e medio) cancellati da detta legge, ancora non sono stati inseriti nella scuola media!

In sostanza è successo che: i primi 7 anni dell’unico corso di studi musicali esistente in italia sono stati cancellati senza essere sostituiti da nulla!

Esistono, solo nella scuola media, i corsi ad “indirizzo musicale” - istituiti ai sensi dell’art. 11, co. 9 della L..124/99 - ma sono pochissimi e del tutto facoltativi.

Cosa ancora più grave: nei LICEI non ESISTE LA MUSICA!

(quando si isituirà l'indirizzo musicale nei licei ?)

ASSURDO: nei conservatori riformati coesistono vecchio e nuovo ordinamento

(come se in una università coesistessero anche i corsi di studio elementari, medi e liceali!)

Con questo nostro documento-appello noi docenti di musica e dell’indirizzo musicale chiediamo poche ma indispensabili cose:

1- rendere l'indirizzo musicale (classe di concorso A077) nella scuola media in minima percentuale obbligatorio (almeno due corsi ad indirizzo musicale per ogni distretto scolastico);

2- istituire al più presto l'indirizzo musicale nei licei

(anche in questo caso in minima percentuale obbligatori! -almeno uno ogni 2/3 distretti)

3- portare a 3 le ore per la musica in tutte le scuole medie (le attuali 2 sono troppo poche).

Siamo stanchi del fumo venduto da chi vuol far credere di diffondere cultura istituendo comitati e commissioni "per lo studio della musica"; speriamo che Lei appartenga a quelle persone che utilizzano le proprie energie per "fare" e non per "far finta di fare".

Leggendo il decreto legge 112/2008 ci siamo resi conto di come la nostra stessa esistenza sia quanto meno “ignorata” (volendo essere ottimisti!); ecco il primo motivo che ci ha spinto a mostrare con questo documento-appello la nostra esistenza e la nostra forza, numerica e sociale.

Se le farà piacere, saremo pronti a dare un contributo alle sue iniziative su tali questioni.

Siamo ormai decine di migliaia di musicisti, ed aspettiamo da anni norme importanti che permettano di uscire da una drammatica precarietà di cui nessuno sembra accorgersi; una precarietà che esiste in misura elevatissima: poche norme di legge ma fondamentali!

Speriamo tanto che Lei riesca a farle; nell’interesse di tutti.

TANTISSIMI AUGURI !

SALUTI

pietro blumetti

GRANDE LONERO!!!!

il giorno 7 lug 2008, alle 22:55, il Dott. Prof. Antonio Calosci.
* Professore ordinario di Violino Conservatorio Pesaro a titolo
personale ha scritto (sia pur inviando il messaggio da: "Licei, Ist.
Arte e Medie Musicali - Unione" is.arte@unams.it):

> Se "molti studenti" non terminano è proprio perché in Conservatorio
> si fa
> una adeguata selezione dimettendo d'ufficio tutti coloro che non
> mostrano
> quelle qualità necessarie per continuare o che vorrebbero solo un
> "ricreativo". La selezione è il segnale chiaro e forte che nei
> Conservatori
> lo "ORIENTAMENTO" non è mai entrato!!!
>
Noi veniamo quasi tutti da Marte, qualcuno dalle lune di Saturno, e non
conosciamo assolutamente la realta' dei conservatori italiani. La
conosce solo il prof dott Calosci (o il suo ectoplasma, visto che ogni
tanto qualche adepto lo evoca e lo riporta fra noi tramite un email
spiritica); mi chiedo: ma noialtri poveracci dove abbiamo vissuto e
studiato?
A Calo', e so' dieci anni che dai sempre le stesse risposte in questa
m-list: ma di quali adeguate selezioni si parla? A furia di
'selezionare' nei conservatori di tutta Italia ci sono cattedre che
hanno 2 o 3 alunni e sono sull'orlo della ''bancarotta''. Ma non a
causa delle selezioni, ma perche' gli alunni non vi si iscrivono!

> Per quanto al cambiar mestiere per mancanza di sbocchi occupazionali
> occorre
> dire che è una triste realtà purtroppo in OGNI settore.

Non mi risulta che idraulici, falegnami, pizzicagnoli, colf, medici e
pompe funebri siano in crisi. Perche' sono mestieri considerati utili.
Nella percezione comune il mestiere del musicista 'colto' (magari
fossero davvero tutti colti!) e' considerato fascinoso ma accessorio.
Una tale situazione va risolta con la ri-educazione della popolazione.

Cosa sui cui, volente o nolente, un'istituzione universitaria moderna
deve interrogarsi e proporre soluzioni. Mi sa che a qualcuno piace una
concezione universitaria elitaria, baronale, ancora arroccata nelle
torri eburnee: insomma, vecchia! Tutto pur di fregiarsi dello stipendio
e del titolo di accademico. Ma la sostanza...

> La problematica va risolta a livello governativo e non spetta alle
> Istituzioni il cui compito è esclusivamente quello di dare agli
> studenti gli
> strumenti per poter affrontare il mondo del lavoro.

Sempre che vi sia un mondo del lavoro... A me sembra che ci sia solo un
universo di disoccupati (ma 'adeguatamente' selezionati...)

> Chissà perché questi discorsi li vedo solo per i Conservatori e
> nessuno fa
> simili accuse contro le università che annualmente sfornano migliaia e
> migliaia di dottori disoccupati o costretti a cambiare lavoro
> soprattutto se
> si parla di dottori in lettere, storia, filosofia, oceanografia,
> biologia,
> farmacia, ecc... (dati ministeriali).

Mi sa che si continua a pensare come i costruttori del Titanic: nulla
puo' affondare questa nave!

Sulla rotta incombe un bell'iceberg: quando tutti quelli che gia'
diplomati si saranno laureati e potranno fregiarsi (soltanto) del
titolo di dottore o di professore ordinario (a parte che a me son
sempre piaciuti di piu' i professori... straordinari), e inizieranno a
scarseggiare;

quando molti giovani diserteranno le iscrizioni (e gia' succede)
perche' a fronte dei costi da sostenere, gli sbocchi occupazionali sono
inesistenti (abbiamo stuoli di quarantenni che ancora fanno la fila per
lavorare e vivere di musica), voglio proprio vedere dove si troverrano
tutti i necessari universitari della musica per riempire i posti
vacanti nei vari corsi e corsetti che si sono inventati per
giustificare la distribuzione di risorse e lo 'scopo di esistere' a
questo e a quel docente.

Non e' uno scenario futuribile: gia' e' in atto una considerevole
flessione generalizzata delle iscrizioni al nuovo ordinamento. Si salva
la baracca solo perche' nei conservatori e' ancora consentito di
prendere bambini e ragazzi in eta' scolare a mezzo del percorso
tradizionale. Siete diventati universitari, ma nella realta' vi siete
ancor piu' 'secondarizzati', per utilizzare una parola che negli anni
passati il Dott. Prof aborriva piu' della scabbia.
Segate pure il ramo su cui siete seduti, se vi piace cosi...

Saluti... storici (per interposta persona suppongo)

Daniele Lonero

venerdì 4 luglio 2008

Cerchiamo di non ammalarci più.....


Dal sito della Tecnica della Scuola

Decurtazioni e super-controlli: penalizzati i malati "una tantum"
di Alessandro Giuliani
Sono contenuti nel decreto legge n. 112. Queste le novità: si paga solo lo stipendio base per la malattia che duri meno di 10 giorni; dopo la prima volta accettati certificati solo da medici pubblici; visite fiscali estese da 4 ad 11 ore al giorno ed i risparmi non rimangono a scuola. Quest’ultimo punto fa infuriare i sindacati: è materia di contrattazione.
Rischia di diventare uno dei decreti legge più importanti degli ultimi anni, almeno per il mondo della scuola, quello approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Il dl n. 112 oltre ai 130.000 posti da annullare in quattro anni, attraverso una serie di disposizioni che stravolgeranno le modalità di determinazione degli organici, introduce infatti importanti novità anche nelle situazioni di malattia del personale. Novità che si traducono, è il caso di dire, in restrizioni e penalizzazioni non indifferenti. Soprattutto per chi dovesse ammalarsi con una certa frequenza.
L'articolo 71 del provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 25 giugno prevede infatti che a tutti i dipendenti pubblici, quindi anche a quelli della scuola, si assegni solo stipendio base ("con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio") in tutte le occasioni in cui la malattia sia stata prescritta per meno di 10 giorni consecutivi. Ciò significa che una percentuale della paga riguardante la giornata lavorativa verrebbe così decurtata: una norma che fa tornare alla mente quella adottata a metà degli anni Novanta per i dipendenti pubblici che si assentavano il lunedì (giorno in cui abbondano le malattie), salvo poi essere annullata nel giro di pochi mesi.
Vi sono novità in vista anche per chi sottoscrive i certificati: gli uffici del personale non saranno più autorizzati ad accettare, tranne che per la prima volta nell’anno, certificazioni prodotte da medici e strutture ospedaliere private. La norma introdotta con l’art. 71 specifica, infatti, che i dipendenti che si assenteranno "per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare l'assenza viene giustificata esclusivamente mediante presentazione di certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica".
Le restrizioni riguarderanno anche la fascia di reperibilità che si estenderà quasi di tre volte rispetto all’attuale: da quattro ore complessive al giorno (10-12 e 17-19) si estende a ben 11 ore: "Dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20". Il medico fiscale potrà essere inviato dal dirigente "anche nel caso di assenza di un solo giorno": soluzione che sino ad oggi è stata adottata solo in casi eccezionali.
Rimane tutto come ora invece, senza subire alcuna decurtazione, nel caso di alcuni tipi di malattie: si tratta di tutte quelle collegate "ad infortunio sul lavoro o a causa di servizio, oppure a ricovero ospedaliero o a day hospital, nonché per le assenze relative a patologie gravi che richiedano terapie salvavita".
Ma le “tegole” per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche non finiscono qui: il dl 112 prevede, infatti, anche che i soldi derivanti da queste nuove procedure non andranno a coprire i fabbisogni della stessa amministrazione, né ad incentivare il personale in servizio impegnato in attività e funzioni cosiddette extra-curricolari. Il decreto legge, sempre all'art. 71, specifica che "costituiscono economie di bilancio per le amministrazioni dello Stato e concorrono per gli enti diversi dalle amministrazioni statali al miglioramento dei saldi di bilancio. Tali somme non possono essere utilizzate per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa".
Soluzione che troverà l’unica eccezione nelle “assenze per congedo di maternità, compresa l'interdizione anticipata dal lavoro, e per congedo di paternità, le assenze dovute alla fruizione di permessi per lutto, per citazione a testimoniare e per l'espletamento delle funzioni di giudice popolare". Come rimarrà tutto invariato per i "dipendenti portatori di handicap grave".
Su quest’ultimo punto è stata immediata la risposta dei sindacati, secondo i quali il decreto legge andrebbe ad “invadere” un settore da discutere durante i tavoli contrattuali. Se la Flc-Cgil parla di “norme, oggetto tipico della contrattazione”, e per la Uil Scuola “l'intervento rischia di non considerare le specificità retributive", è decisamente aspra la reazione dello Snals-Confsal: “è del tutto inaccettabile – sostiene il segretario Marco Paoli Nigi - che i fondi derivanti dalla decurtazione dello stipendio per le malattie fino a 10 giorni non possono essere utilizzati dalla contrattazione integrativa. I risparmi per le amministrazioni sono fatti passare come economie di bilancio, mentre è una vera sottrazione al monte salari dei lavoratori. Tra l'altro - continua Nigi - il decreto legge interviene su materie proprie della contrattazione, ma blinda le norme con una nota di salvaguardia: espressamente è detto che non sono derogabili dalla contrattazione collettiva".
Qualche perplessità sindacale c’è anche "sulla obbligatorietà della struttura sanitaria pubblica, perché - specifica Di Menna - è dubbia la effettiva praticabilità ed utilità della novità, con qualche complicazione burocratica". Come anche sui controlli medici più serrati: “Nessuno difende i falsi malati – dicono dalla Cgil -ma se il clima è la caccia al dipendente pubblico, anche misure non pregiudizialmente negative diventano ideologiche e sospette”.

martedì 1 luglio 2008

IL DECRETO NON ESISTE PIU' ?????

Siccome alcuni dirigenti psichicamente instabili insistono nel decretare "non più valido" il decreto che istituì l'Indirizzo Musicale, ecco alcuni recenti riferimenti che lo "risuscitano".....

Leggo solo stasera la tua richiesta comunque di seguito alcune note e
circolari che ti possono essere di aiuto
Ciao pierluigi

Circolare n. 2 Roma, 13 gennaio 2004 Prot. n. 257
Scuola secondaria di primo grado
Specifica menzione merita l'insegnamento dello strumento musicale
non rientrante, secondo la previsione del più volte richiamato decreto
legislativo, tra
le discipline della quota oraria obbligatoria e, pertanto, da collocare, ove
siano
presenti richieste delle famiglie in tal senso, nelle attività opzionali e
facoltative.
Trattasi di una situazione che per un verso presenta il vantaggio di una
possibile
maggiore diffusione territoriale della accennata esperienza al di fuori dei
vincoli e delle
rigidità che attualmente accompagnano l'esperienza stessa, per altro verso
va
gestita con particolare attenzione in sede di elaborazione dell'organico,
specialmente per quanto concerne la conservazione delle attuali consistenze

Nota Prot. n. 3000 Roma,16/02/2004
Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Oggetto: Scuole medie ad indirizzo musicale. Prove attitudinali,
In relazione a numerosi quesiti intesi a conoscere se rimanga o meno
confermato l'insegnamento dello strumento nella prospettiva dell'avvio della
riforma nella prima classe della scuola secondaria di primo grado, si
comunica che per il prossimo anno 2004/2005 continueranno ad applicarsi le
norme che disciplinano la materia dell'insegnamento dello strumento musicale
(legge n. 124/1999 e DD.M.M. nn. 201 e 202 del 1999).
In relazione a quanto sopra e fatte salve le specifiche indicazioni che
saranno fornite su tale questione e su altri aspetti rilevanti della
riforma, non appena entrato in vigore il decreto legislativo, in corso di
pubblicazione, concernente la definizione delle norme generali relative alla
scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, al sensi della legge
28 marzo 2003, n. 53 si fa presente che dovranno essere regolarmente svolte
le prove attitudinali nei confronti dei ragazzi le cui famiglie abbiano
chiesto di accedere allo specifico percorso formativo.
Ringraziando per la collaborazione, si pregano le SS.LL. di voler curare la
capillare diffusione della presente nota a tutte le istituzioni scolastiche
interessate.

Circolare 29 del 5/3/04
3.3 Per l'insegnamento dello strumento musicale, si osserva che lo
stesso, entrato in
ordinamento con la legge n. 124/1999 ed attivato sulla base delle
scelte formulate dalle
famiglie, risulta coerente con il nuovo quadro ordinamentale, rientra
nelle consistenze
dell'organico di diritto e si colloca nell'ambito delle opportunità
da recepire nel piano
dell'offerta formativa. Del resto già in questa logica sono stati
forniti chiarimenti alle scuole e sono state attivate le procedure
selettive degli alunni aspiranti a tali indirizzi di studio.
Analogamente a quanto avviene per gli altri docenti, si confermano i
criteri di
costituzione delle cattedre di insegnamento dello strumento musicale,
secondo la normativa
previgente.

Circolare 37 del 24/3/04
Strumento musicale
Tale insegnamento, entrato in ordinamento con la legge n. 124/1999 ed
attivato sulla base delle scelte formulate dalle famiglie, si colloca, in
coerenza con il nuovo quadro ordinamentale disegnato dalla riforma e con il
piano dell'offerta formativa, nell'ambito delle consistenze dell'organico di
diritto e del monte ore riservato agli insegnamenti e alle attività
facoltative opzionali. In tale logica sono stati già forniti chiarimenti
alle scuole e sono state definite le procedure selettive degli alunni
aspiranti a detto indirizzo di studio. Analogamente a quanto stabilito per
gli altri insegnamenti, si confermano per lo strumento musicale i criteri di
costituzione delle cattedre e dei posti, secondo la normativa previgente.

Decreto Legislativo 17 ottobre 2005 sul secondo ciclo di istruzione

Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti
Scolastici
Nota 18 maggio 2007 Prot. 5116
Oggetto: Insegnamento dello strumento musicale - certificazione delle
competenze al termine
del primo ciclo di istruzione
La circolare n. 28 del 15 marzo 2007, nel fornire indicazioni per lo
svolgimento dell'esame di Stato
al termine del primo ciclo di istruzione e per la sperimentazione della
certificazione delle
competenze, ha allegato un esempio di modello di massima per tale
certificazione, aperto alle
integrazioni e agli adattamenti da parte delle istituzioni scolastiche.
Ferma restando la più ampia flessibilità di strutturazione e configurazione
di tale modello, la cui
predisposizione e compilazione è comunque obbligatoria, si precisa che, in
sede di adattamento, le
scuole nelle quali si svolge attività di insegnamento di strumento musicale
vorranno integrare il
modello per l'eventuale sezione dedicata alle competenze disciplinari,
riservando un apposito spazio
a tale specifico insegnamento.
Dopo il passaggio a ordinamento dei corsi sperimentali a indirizzo musicale,
per effetto della legge
3 maggio 1999, n. 124, l'insegnamento dello strumento musicale costituisce
infatti integrazione
interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio
dell'educazione musicale,
meritevole di un adeguato specifico spazio tra le competenze rilevate e
certificate nei confronti
degli alunni che se ne avvalgono.
Si riconferma, come precisato nella nota prot. 4600 del 10 maggio scorso,
che la certificazione delle
competenze deve essere consegnata agli alunni subito dopo la conclusione
dell'esame, mentre il
diploma di licenza verrà consegnato loro non appena il Poligrafico dello
Stato, che ne cura la
stampa su incarico del Ministero dell'Economia, avrà provveduto alla
relativa consegna agli Uffici
scolastici provinciali.
Per ogni altro adempimento non richiamato dalla circolare n. 28/2007 si fa
rinvio all'Ordinanza
ministeriale 21 maggio 2001, n. 90 che in modo puntuale individua anche le
competenze rimesse
alla Commissione istituita presso ogni scuola e alle relative
sottocommissioni che operano per le
singole classi terze ad esame.
Il Direttore Generale Mario G. Dutto


Vedi anche
CIRCOLARE n. 10
del 28 gennaio 2006
Prot. N. 151 /DIP/U04
e i nuovi curricoli al capitolo musica