lunedì 4 agosto 2008

Lonero è pessimista....

Caro Marco,
la chiamata diretta dei presidi, a cui seguira' inevitabilmente (questo
governo, stavolta, ha i numeri per fare davvero cio' che vuole senza
rendere conto a nessuno) l'albo e la chiamata diretta dei docenti (se
non sbaglio in proposito un progetto di legge o D.L. era in discussione
il 3 luglio scorso), riprende semplicemente un vecchio progetto di
legge del (udite, udite!) 1999 presentato da Fini, Napoli e Berlusconi
stesso, se non ricordo male.
All'epoca, prima del voto che porto' Berlusconi al potere per la sua
prima legislatura completa, io ne diedi notizia a molti colleghi e
tempo dopo anche su questa M.L.
Molte delle cose che paventiamo oggi risalgono quindi a vecchi intenti.
All'epoca Berlusconi vinse le elezioni e ''per fortuna'' ci ritrovammo
''solo'' con la controriformaccia della Moratti, che, complice
l'ignoranza di Letizia, di Bertagna e compagni del fatto che soltanto
esistessimo, di fatto ci ha lasciato praticamente indenni.

Oggi Berlusconi e' di nuovo al potere e con un potere enormemente piu'
grande e abbiamo per ministro della P. I. una 'ragazzina' che neanche
si legge le tracce dei compiti di maturita' pubblicate dal suo
ministero, salvo poi pretendere di sanzionare i colpevoli di figuraccia
pluriaggravata.

Mi fa specie pensare che, se la regola statistica dei due polli e'
valida, delle migliaia di addetti che lavorano nella scuola e nei
conservatori ben la meta' lo ha votato. Sbagliare la prima volta si
puo' capire, ma perseverare...
E' pur vero che chi lo ha preceduto non si e' rivelato all'altezza
delle aspettative, ma almeno non ha attuato politiche catastrofiche e
devastanti nel comparto dell'istruzione.

Oggi sara' molto piu' difficile opporre una resistenza: a Berlusconi
(che E' il governo e che come Luigi XIV e' propenso a credere che ''Lo
Stato sono io'') non interessa piu' di tanto risultare impopolare:
probabilmente e' la sua ultima legislatura vista l'eta' ed ha la quasi
certezza di (e i numeri per) diventare il prossimo presidente della
Repubblica. Quindi non dovendo piu' passare al vaglio degli elettori,
non si preoccupera' piu' di tanto di fare scelte pesanti e drastiche.

Insegno nei corsi ad indirizzo musicale dall'89. Sono di ruolo dal 2000.
Nel trapasso di tanti governi, ne ho viste di cotte e di crude, ma mai
ho nutrito una preoccupazione per le sorti della scuola, dello stato
sociale e persino della societa' civile cosi forte come in questo
periodo.

Temo che saremo chiamati a prove molto dure e che il peggio ancora deve
arrivare.
Anche per questo mi ha molto infastidito la gara celodurista a chi
ce'l'ha piu' lunga... (la lista di aderenti!), che ha generato la
querelle che mi ha visto in ballo in questi giorni con il tentativo di
ridicolizzare chi da' troppa importanza al primato 'genitoriale' delle
idee o alla questioni di rappresentativita' che nella sostanza non si
pongono: le libere associazioni svolgono un compito e i sindacati
un'altro, ma le une non escludono gli altri e viceversa.
Siamo tutti su una barca che... barcolla, e rivedere per l'ennesima
volta le stesse polemicucce demenziali innescate da protagonisti nuovi
e vecchi, gia' viste decine di volte in questa M.L. (che seguo ben dal
2000, "ab urbe condita") mi ha fatto cadere le braccia.

Saluti e in bocca al lupo per l'anno di prova.

Daniele Lonero

Ciro Fiorentino: i problemi che ci attendono

Salve a tutti,
sarò molto breve per correttezza ma come sparete di argomenti ce ne sono molti.

Come promesso evito di tornare sulle polemiche ed invito però coloro che se ne sono lamentati a non pensare che queste siano il frutto del calore estivo quanto della reale necessità di distinguere le posizioni (intendendo con questo le proposte pur diverse) dalle polemiche pretestuse che sono il frutto della scelta volontaria di spostare l'attenzione della categoria su temi ininfluenti, facendo quindi un notevole danno (ne abbiamo avuto anche recente esempio appena si è proposto come tema la proposta della Ministra Gelmini)

Tre i punti che mi sembra siano più importanti.

1. La dichiarazione della Ministra di voler chiudere la maggior parte dei Conservatori.
Su questo tema ho già espresso la mia preoccupazione nella mia ultima e-mail. Ci torno solo per segnalare che anche in questo caso la cosa che più mi preoccupa non è la scelta del Ministro, quanto il fatto che sia diventata un'abitudine indicare delle scelte solo per la componente punitiva senza sentire il bisogno di far precedere a ciò la proposta, "la nuova idea di scuola" da cui eventualmente derivare delle scelte.
Io non lo condivido, ma si può dire che bisogna ridurre il personale della scuola. Il punto è che se non si dice prima qual è il nuovo modello di scuola in base al quale poi si registra la possibilità di effettuare tagli si rende impossibile qualunque controllo e di fatto ci si limita a fare risparmi a danno della scuola pubblica. Questo vale sia quando si parla del personale della Scuola sia quando si parla dei Conservatori. Discutere della possibilità di riderne il numero non è un assurdo, anzi. Per esempio direi che se senza sapere nulla mi chiedessero in Italia di quante strutture di Alta Formazione Musicale avremmo bisogno, certo a me non verrebbe in mento un numero nemmeno lontanamente paragonabile all'attuale.
E' chiaro, però, che scollegare questo discorso dal ruolo non di Alta Formazione ma di formazione anche di base che i Conservatori hanno assonto in questi anni è un processo illogico e soprattutto abbinarlo al fatto che se poi la spesa passa dallo Stato alle regioni allora va bene è anche scorretto sul piano formale. No! ci si deve assumere la responsabilità di proporre un nuovo modello degli studi musicali, chiarendo quali e quante strutture si occuperanno della formazione di base e di quella intermedia (Blumetti ricorderà bene che su questo punto è da tempo che ci battiamo non solo come Coordinamento) per poter poi dire quanti Conservatori serviranno e dove collocarli, nonchè come selezionarne il personale.
Ma tutto ciò implica delle scelte ed un progetto che come dicevo mi sembra assente. Il risultato è che dalla stessa maggiornaza politica arrivano sia la proposta di portare tutti i Docenti di Conservatorio al Ruolo Universitario sia quello di chiudere la quasi totalità di Conservatori. Chi ha amicizie tra i Deputati di questa maggioranza faccia il favore di invitarli a cena insieme. Oddio!! una serata con la Gelmini e la Napoli insieme forse è troppo, ma per la causa qualche sacrificio è indispensabile.

2. Inserimento nelle graduatorie ad esaurimento
Mi sembra che il problema stia prendendo una via favorevole a questa ipotesi per coloro che stanno frequentando sia le SSIS sia la prima edizione del Biennio di Didattica, come anche personalemtne mi sono più volte espresso in questa mailing-list (come prevista dal precedente DdL Bersani), non capisco perchè elichem si arrabbia con me su questo punto.

3. Reclutamento del personale
Marco ci invita a non sottovalutare questo punto. Condivido, e penso che alla lunga potrebbe essere uno dei problemi più pesanti per tutto il mondo dell'istruzione. Devo dire che la disattenzione e meno di quella che lui teme. Basta dire che seppure al momento siano state bloccate le SSIS e non i Corsi di Didattica, proprio per chiedere che le scelte su questi temi non siano affidate ad opinioni del momento ma ad un'attenta analisi delle necessità del mondo della scuola e dell'eperienza maturata in questi anni, il primo punto del Documento elaborato a Bologna dal Forum per l'Educazione Musicale si riferisce proprio alle modifiche del sistema di reclutamento.
Ma non voglio sottrarmi dall'esprimere un mio giudizio. Credo si debba avere chiaro che il problema, quello reale, non quello che ogni tanto qualche ministro o qualche politico tira fuori per prendersela con gli statatli fannulloni) nasce da due esigenze contrapposte. Da un lato i diritti dei lavoratori ad essere scelti in base a reali competenze e titoli acquisiti e non da molto probabili influenze clientelari (ci basta vedere cosa è successo in passato, e non solo, nei Conservatori) dall'altro la necessità di fornire ai Dirigenti Scolastici dei mezzi per poter realmente influire sui risultati degli istituti avendo qualche leva nel controllo del personale. Come sempre accade lo spostare queste questioni sul piano ideologico è fuoriviante, molto più utile sarebbe cercare un accettabile punto di equilibrio tra le due esigenze e soprattutto ragionare in termini di contrappesi, in quanto è evidente che se si aumenta il ruolo discrezionale dei D.S. su temi così delicati in assenza di un relativo aumento degli organi di controllo ( e ad oggi dobbiamo registrare putroppo che i CdD e le RSU non risultano adeguati) il peircolo di una deriva clientelare sono veramente troppi.

A presto,
Ciro.

sabato 2 agosto 2008

La Gelmini attacca i Conservatori

dal sito:
http://www.flcgil.it/notizie/news/2008/agosto/
afam_per_il_ministro_i_conservatori_sono_troppi_un_altra_puntata_dell_az
ione_contro_la_conoscenza

AFAM: per il Ministro i Conservatori sono troppi. Un'altra puntata
dell'azione contro la conoscenza

Con le dichiarazioni rese nel corso dell'audizione alla VII Commissione
Cultura della Camera dei Deputati e riportate da alcuni mezzi di
informazione ("Settanta Conservatori sono troppi, dobbiamo selezionarne
solo alcuni. Degli altri, se proprio vorranno, se ne occuperanno gli
enti locali") finalmente veniamo a conoscenza del "pensiero" del
Ministro Gelmini per quanto riguarda l'Alta Formazione Artistica e
Musicale.
Infatti, a quasi tre mesi dal suo insediamento, nonostante le ripetute
richieste, il Ministro non ha ancora aperto un confronto con le
organizzazioni sindacali né ha annunciato i propri intendimenti, almeno
fino a ieri.

Ciò non significa, però, che la situazione sia stata ferma.
Tanto è vero che l'AFAM è stato tra i comparti più colpiti dai recenti
provvedimenti del Governo:

* sono stati ridotti del 45% i finanziamenti per il funzionamento
amministrativo e didattico dell'anno in corso (a programmazione e
impegni di spesa già definiti!);
* sono stati annullati i fondi previsti per gli anni 2009 e 2010
dalla Finanziaria 2008;
* non sono stati messi a disposizione i fondi per il rinnovo del
contratto di lavoro scaduto da 31 mesi;
* nessuna prospettiva di portare a compimento la riforma in ballo
da nove anni!

Che dire di più?
Le scelte concrete di questo Governo sono un evidente attacco al
sistema pubblico della conoscenza, nessun settore è stato risparmiato
da interventi strutturali che in prospettiva consentiranno allo Stato
di "defilarsi".
Il Ministro poi, di suo, ipotizza una forte riduzione di sedi per i
Conservatori e la creazione di sedi di serie b).

Leggendo le dichiarazioni del Ministro viene alla mente ciò che la CGIL
Scuola scrisse nel lontano dicembre 1999 quando, dopo avere appreso
dell'approvazione all'unanimità in Parlamento della Legge 508, così si
espresse in merito al trattamento previsto per il personale: la legge
che avrebbe dovuto ridisegnare l'alta formazione artistica musicale e
coreutica in senso universitario come nel resto d'Europa, si limita a
delineare la cornice rinviando ai regolamenti la sua attuazione e la
sua fisionomia con l'aggravante che per il personale si prospetta un
futuro precario nella forma e nella sostanza.

Per un settore così ridotto numericamente (circa 9.000 addetti e 60.000
studenti) ma - come attestato continuamente da dichiarazione autorevoli
- strategicamente determinante per lo sviluppo del nostro Paese, si
ipotizza il secco ridimensionamento, la residualità, anziché una
politica di investimento e di forte respiro.
Addirittura, si sperimenta prima sull'AFAM ciò che si intende estendere
agli altri comparti: si veda il blocco delle assunzioni; la
precarizzazione assunta a sistema; l'idea di trasformare le Università
in fondazioni; l'attacco al ruolo pubblico definito dalla nostra
Costituzione per il sistema della conoscenza.

Come si possa prospettare un giudizio come quello formulato dal
Ministro Gelmini senza essersi mai confrontati con il mondo dei
Conservatori e della formazione musicale in Italia, risulta assai
incomprensibile.
Un grandissimo musicista del nostro tempo; Daniel Barenboim, ha di
recente scritto un libro dal titolo "La musica sveglia il tempo". E' un
libro che - come lui scrive - "non è per musicisti o per non musicisti,
è piuttosto un libro per le menti curiose di scoprire le corrispondenze
fra musica e vita, e la saggezza che diventa comprensibile all'orecchio
pensante…." .

Le dichiarazioni del Ministro circa l'intenzione di chiuderne un buon
numero arrivano a Conservatori chiusi e in coincidenza della pausa
feriale, pertanto non è immaginabile nessuna iniziativa pubblica che
manifesti lo sconcerto per simili dichiarazioni e la protesta per le
continue umiliazioni al settore.

La FLC Cgil registra con profondo disagio l'ennesima ferita inferta ai
musicisti e agli artisti tutti, stigmatizza l'inaccettabilità di questi
giudizi e conferma che a settembre saranno poste in essere tutte le
iniziative necessarie e utili a far sì che i Conservatori di musica,
gli Istituti musicali pareggiati e tutte le istituzioni del comparto
dell'AFAM abbiano il meritato riconoscimento per il valore e il ruolo
determinante nella cultura e nello sviluppo del nostro Paese.

Roma, 1 agosto 2008